Descrizione
EDIZIONE AGGIORNATA 2016
Non è da tutti chiamarsi come una bistecca. La scelta di Joe, grande impallinatore di retine sui due lati dell’Oceano, per il nome del terzogenito della famiglia Bryant, nacque a tavola. Proprio mentre riceveva la splendida notizia che la famiglia si sarebbe allargata, “Jellybean” stava gustando il suo piatto preferito, una bistecca Kobe, appunto, e la decisione fu immediata. Nessuno, nonostante il Dna di famiglia, avrebbe potuto prevedere che, qualche mese dopo, la data 23 agosto 1978 avrebbe segnato l’apparizione nel firmamento del basket Nba di uno dei più fulgidi e vincenti talenti di sempre. Anche perché la sua prima parte di vita, Kobe l’avrebbe trascorsa lontano dagli Stati Uniti, in Italia, dove giocava papà Joe. Un percorso di formazione umano e sportivo che ha fatto tappa a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia prima del ritorno negli Usa, dove Kobe inizia, fin dalla Lower Merion High School, a mietere record. Poi la scelta rischiosa di saltare il college, il draft del 1996, il gran rifiuto degli Charlotte Hornets e l’approdo nei Los Angeles Lakers. Il resto, davvero, è storia: una storia di grandi vittorie, brutti passi falsi e incredibili primati. La storia di un ragazzo e di un atleta straordinario, sempre pronto a rialzare la testa con orgoglio, per far vedere al mondo, ancora una volta, chi è il numero uno.
Fabrizio Fabbri è la firma storica per il basket de «Il Tempo» e collabora anche con «Leggo» e «Tuttosport». È stato, fra l’altro, corrispondente per Radio 24 e addetto stampa al seguito della Nazionale maschile di basket negli Europei di Roma del 1991 e di Atene del 1995. Il basket lo vive anche dal campo: dopo aver allenato, fra le altre, la formazione dell’Aeronautica Militare e la Nazionale Militare, ha condotto dalla serie D alla B2 la ASD Petriana Roma, di cui è tuttora il tecnico.
Edoardo Caianiello è radiocronista ufficiale della Virtus Roma e conduttore della trasmissione Pianeta Virtus su Roma Radio. Ha lavorato anche per Radio Manà Manà Sport e Nuvolari Tv. È affetto dal virus della pallacanestro, da cui non intende guarire.