Descrizione
La prima volta che Muhammad Ali − al tempo ancora Cassius Clay − ha indossato un paio di guantoni da boxe, nel Kentucky, probabilmente non aveva idea di ciò che sarebbe diventato in seguito: semplicemente lo sportivo più famoso e più amato del mondo. Salito sul ring durante l’età d’oro della boxe nella categoria dei pesi massimi, Ali si è subito distinto per la forza dei suoi pugni e della sua intelligenza. Dotato di un talento straordinario, veloce e leggero come una farfalla ma pungente come un’ape, è riuscito a battere avversari del calibro di Liston, Frazier, Norton, Spinks, Foreman. Quando nel 1967 ha deciso di non arruolarsi nell’esercito perché credeva che la guerra in Vietnam fosse profondamente sbagliata, ha pagato perdendo il titolo di campione del mondo e restando fuori dal ring per diversi anni. Pugile inarrestabile e uomo dai grandi ideali, Ali è rimasto sempre coerente con le sue idee politiche e religiose. Ha lottato per i diritti del popolo nero, si è sempre preoccupato dei più deboli e oppressi e negli ultimi anni ha affrontato con coraggio la sua malattia, finanziando e fondando il centro d’eccellenza per la cura della sindrome di Parkinson: The Muhammad Ali Parkinson Center.
Muhammad Ali. Il suo nome riecheggia in ogni angolo del mondo. Dalle umili origini a Louisville, Kentucky, alla presa di posizione contro la guerra del Vietnam, ai match leggendari contro Joe Frazier e molti altri grandi pugili, Ali ha sfidato tutte le regole e le convenzioni, nella vita e nella boxe.
NANCY J. HAJESKI scrive per il «New York Times» ed è autrice di molti libri, tra cui un’opera sui presidenti degli Stati Uniti e una sui Beatles in America. Ha inoltre curato il riadattamento in graphic novel dei romanzi di Jane Austen. Ha iniziato a interessarsi alla boxe da bambina, guardando le telecronache dei match più importanti insieme a suo padre.